La frana delle Gave, nel settore orientale del Promontorio di Portofino, rappresenta uno dei rari esempi di frana costiera antica, ancora discretamente conservata e osservabile in Liguria. Il movimento gravitativo si è impostato lungo una lineazione tettonica di importanza regionale, al contatto tra conglomerato e flysch calcareo–marnoso, interessando un’area di grande pregio paesaggistico-ambientale inclusa in un parco regionale. Descritta fin dai primi del novecento, la frana alla fine del XX secolo è stata interessata da riattivazioni con crolli in roccia e da fenomeni misti di colata rapida che hanno coinvolto opere antropiche e richiesto interventi di consolidamento e messa in sicurezza del versante. Nel presente studio sono stati valutati i rapporti che intercorrono tra i fenomeni di attività recente e condizioni geomorfologico-ambientali attraverso l’applicazione di una metodologia di studio integrata, basata sulla ricerca storica, sull’analisi stereoscopica multi-temporale, sul confronto della cartografia a partire dal XVIII sec., e infine sul rilevamento geologico e geomorfologico del settore in frana e dell’area limitrofa, raccogliendo i dati stratigrafici disponibili da sondaggi geognostici condotti nell’area per scopi di ingegneria civile. Sulla base dei dati acquisiti è stato definito il modello attuale della frana, in rapporto alle caratteristiche geologiche e strutturali del substrato roccioso e alle condizioni geomorfologiche e idrogeologiche del versante. È stato quindi individuato un settore superiore di frana, a oggi quiescente, a genesi complessa, che si sviluppa tra 270 e 75-100 m di quota, cui segue un settore a valle, che rappresenta il corpo principale della frana antica, ritenuto inattivo o al più localmente interessato da cinematismi estremamente lenti, che non comportano situazioni di pericolosità per gli edifici e la viabilità di importanza provinciale.

La frana costiera delle Gave nel Promontorio di Portofino (Liguria, Italia): evoluzione recente e interazione con le opere antropiche

FACCINI, FRANCESCO;BRANDOLINI, PIERLUIGI
2014-01-01

Abstract

La frana delle Gave, nel settore orientale del Promontorio di Portofino, rappresenta uno dei rari esempi di frana costiera antica, ancora discretamente conservata e osservabile in Liguria. Il movimento gravitativo si è impostato lungo una lineazione tettonica di importanza regionale, al contatto tra conglomerato e flysch calcareo–marnoso, interessando un’area di grande pregio paesaggistico-ambientale inclusa in un parco regionale. Descritta fin dai primi del novecento, la frana alla fine del XX secolo è stata interessata da riattivazioni con crolli in roccia e da fenomeni misti di colata rapida che hanno coinvolto opere antropiche e richiesto interventi di consolidamento e messa in sicurezza del versante. Nel presente studio sono stati valutati i rapporti che intercorrono tra i fenomeni di attività recente e condizioni geomorfologico-ambientali attraverso l’applicazione di una metodologia di studio integrata, basata sulla ricerca storica, sull’analisi stereoscopica multi-temporale, sul confronto della cartografia a partire dal XVIII sec., e infine sul rilevamento geologico e geomorfologico del settore in frana e dell’area limitrofa, raccogliendo i dati stratigrafici disponibili da sondaggi geognostici condotti nell’area per scopi di ingegneria civile. Sulla base dei dati acquisiti è stato definito il modello attuale della frana, in rapporto alle caratteristiche geologiche e strutturali del substrato roccioso e alle condizioni geomorfologiche e idrogeologiche del versante. È stato quindi individuato un settore superiore di frana, a oggi quiescente, a genesi complessa, che si sviluppa tra 270 e 75-100 m di quota, cui segue un settore a valle, che rappresenta il corpo principale della frana antica, ritenuto inattivo o al più localmente interessato da cinematismi estremamente lenti, che non comportano situazioni di pericolosità per gli edifici e la viabilità di importanza provinciale.
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