Attraverso una raccolta di scritti critico-letterari composti da Giuseppe Mazzini tra il 1828 e il 1847, il volume ricostruisce la riflessione dell’autore sul romanzo e sulla stretta connessione tra impegno intellettuale e attività politica. Il percorso di Mazzini nei vari saggi, restituiti in un’edizione attenta ai numerosi passaggi redazionali dei testi, muove dalla difesa dei Promessi sposi e della Battaglia di Benevento affidata all’esperienza giovanile dell’«Indicatore genovese», prosegue nello scritto D’una letteratura europea con un’ampia dissertazione sulla funzione dell’arte e della cultura nella società, verifica nelle pagine francesi dedicate al Marco Visconti di Grossi la tenuta del romanzo storico nel panorama letterario degli anni Trenta, propone la distinzione tra romanzieri manzoniani e seguaci della scuola di Foscolo e Byron nel Moto letterario in Italia e infine si entusiasma per l’opera di George Sand, dopo aver rifiutato la letteratura “immorale” di Balzac, Sue, Janin e Soulié e aver constatato i limiti del romanzo storico nell’Assedio di Firenze di Guerrazzi.

Giuseppe Mazzini, "Scritti sul romanzo e altri saggi letterari". Edizione a cura di L. Beltrami

BELTRAMI, LUCA
2012-01-01

Abstract

Attraverso una raccolta di scritti critico-letterari composti da Giuseppe Mazzini tra il 1828 e il 1847, il volume ricostruisce la riflessione dell’autore sul romanzo e sulla stretta connessione tra impegno intellettuale e attività politica. Il percorso di Mazzini nei vari saggi, restituiti in un’edizione attenta ai numerosi passaggi redazionali dei testi, muove dalla difesa dei Promessi sposi e della Battaglia di Benevento affidata all’esperienza giovanile dell’«Indicatore genovese», prosegue nello scritto D’una letteratura europea con un’ampia dissertazione sulla funzione dell’arte e della cultura nella società, verifica nelle pagine francesi dedicate al Marco Visconti di Grossi la tenuta del romanzo storico nel panorama letterario degli anni Trenta, propone la distinzione tra romanzieri manzoniani e seguaci della scuola di Foscolo e Byron nel Moto letterario in Italia e infine si entusiasma per l’opera di George Sand, dopo aver rifiutato la letteratura “immorale” di Balzac, Sue, Janin e Soulié e aver constatato i limiti del romanzo storico nell’Assedio di Firenze di Guerrazzi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/747204
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