Genova e il suo Regno. Ordinamenti militari, poteri locali e controllo del territorio in Corsica fra insurrezioni e guerre civili (1729-1768)

Nell’ultimo ventennio la dominazione genovese sulla Corsica (o sul Regnum Corsicae, come si disse a partire dagli anni trenta del Seicento) è stata rivalutata, epurata da reminiscenze nazionaliste e indipendentiste e fatta oggetto di numerosi e pregevoli studi. In questo ambito le sollevazioni e i conflitti intestini (comunemente definiti “guerre di Corsica”) che scossero l’isola nel Settecento – e che si conclusero, nel 1768, con la sua cessione alla Francia – sono stati studiati privilegiando il punto di vista isolano e, nello specifico, il “fronte ribelle”; mentre sono rimaste in secondo piano sia la reazione genovese, sia l’esistenza di numerose fazioni lealiste. Con questo libro l’autore – basandosi su un’ampia indagine documentaria – ha voluto proporre invece un’immagine a tutto tondo del “fronte genovese”: non solo una ricostruzione accurata dell’apparato militare e navale che la Repubblica di Genova andò faticosamente costruendo nell’isola a partire dal 1729 (con i suoi aspetti organizzativi, logistici ed operativi), ma anche un’analisi di aspetti quali le pratiche di gestione dell’ordine pubblico e di controllo del territorio e degli spazi marittimi; la dialettica con i poteri locali, che coinvolse il piano istituzionale, socio-economico e militare; il ruolo determinate rivestito dal partito lealista còrso, ma anche la sua ambiguità e “fluidità”; in ultimo la proiezione del conflitto sul mare, con i suoi numerosi risvolti politici, diplomatici, economici e sociali. Il tutto senza tralasciare le motivazioni di ordine strategico che indussero la Repubblica a impegnarsi per quarant’anni in una lunga, dispendiosa e logorante azione repressiva che, sebbene accompagnata da frequenti tentativi di conciliazione, non riuscì a “ricondurre il Regno nella dovuta fedeltà”.