Se si mira a offrire un resoconto naturalisticamente accettabile della coscienza, una delle principali difficoltà da affrontare è quella di rendere conto di come dei processi meramente fisici siano in grado di dar vita alla complessità e alla ricchezza della nostra esperienza cosciente. Com’è noto, tale difficoltà è stata etichettata come il problema “difficile” della coscienza, un problema talmente arduo che alcuni filosofi ritengono che sia del tutto impossibile da risolvere. Se non si desidera sposare un simile scetticismo, occorre cercare non solo di offrirne una spiegazione che sia naturalisticamente accettabile, ma anche di determinare quale sia il suo specifico locus fisico. In tal senso, si tratta perlomeno di trovare risposte adeguate alle due seguenti domande: (i) Quali stati, eventi o processi fisici costituiscono i correlati (correlates) o i realizzatori (realizers) fisici delle nostre esperienze coscienti? (ii) Quale spiegazione ammissibile da un punto di vista naturalistico può dar conto della nostra esperienza cosciente? Fino a questo momento nessuno – né scienziato né filosofo – è ancora riuscito a rispondere a (ii), vale a dire a chiarire come e perché un mero substrato fisico, quale che esso sia, possa produrre e dare origine alla nostra ricca e complessa esperienza cosciente. Nel presente lavoro mi limiterò dunque a cercare di rispondere alla prima domanda, argomentando a favore dell’opportunità di sposare una posizione esternalista per ciò che riguarda i correlati fisici della coscienza.

Sui correlati fisici della coscienza: neurali o estesi?

AMORETTI, MARIA CRISTINA
2013-01-01

Abstract

Se si mira a offrire un resoconto naturalisticamente accettabile della coscienza, una delle principali difficoltà da affrontare è quella di rendere conto di come dei processi meramente fisici siano in grado di dar vita alla complessità e alla ricchezza della nostra esperienza cosciente. Com’è noto, tale difficoltà è stata etichettata come il problema “difficile” della coscienza, un problema talmente arduo che alcuni filosofi ritengono che sia del tutto impossibile da risolvere. Se non si desidera sposare un simile scetticismo, occorre cercare non solo di offrirne una spiegazione che sia naturalisticamente accettabile, ma anche di determinare quale sia il suo specifico locus fisico. In tal senso, si tratta perlomeno di trovare risposte adeguate alle due seguenti domande: (i) Quali stati, eventi o processi fisici costituiscono i correlati (correlates) o i realizzatori (realizers) fisici delle nostre esperienze coscienti? (ii) Quale spiegazione ammissibile da un punto di vista naturalistico può dar conto della nostra esperienza cosciente? Fino a questo momento nessuno – né scienziato né filosofo – è ancora riuscito a rispondere a (ii), vale a dire a chiarire come e perché un mero substrato fisico, quale che esso sia, possa produrre e dare origine alla nostra ricca e complessa esperienza cosciente. Nel presente lavoro mi limiterò dunque a cercare di rispondere alla prima domanda, argomentando a favore dell’opportunità di sposare una posizione esternalista per ciò che riguarda i correlati fisici della coscienza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/633831
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