Al tema della Vanitas rimanda una molteplicità di iconografie diverse, “di oggetti” (le nature morte moralizzate) e “di figure” (allegorie ed immagini di santi), che in modi differenti declinano la riflessione sui concetti fondanti del tempo che trascorre, dell’inconsistenza dei beni terreni e della centralità della morte ineluttabile. Questo studio, dopo aver analizzato le radici del concetto, propone un’analisi sistematica dei percorsi iconografici che nel Cinquecento e poi in età barocca traducono visivamente i diversi versanti di questa complessa tematica, focalizzando l’attenzione sul contesto genovese, nel quale una serie di fattori concorre a radicare una visione del mondo sensibile ai motivi dell’instabilità della fortuna e ai moniti del memento mori. Dalle allegorie di Luca Cambiaso, giocate sul rapporto tra Vanitas e Verità, alla dimensione monumentale del Carro del Tempo affrescato nel palazzo Balbi Senarega da Valerio Castello, dalle variazioni sul tema proposte dalle raffinati composizioni di Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto, alle personificazioni ammonitrici del Tempo di Domenico Piola, i differenti aspetti del tema trovano traduzione figurativa in esiti pittorici di notevole qualità.

Vanitas. Percorsi iconografici nell'arte genovese tra Cinquecento ed età barocca

STAGNO, LAURA
2012-01-01

Abstract

Al tema della Vanitas rimanda una molteplicità di iconografie diverse, “di oggetti” (le nature morte moralizzate) e “di figure” (allegorie ed immagini di santi), che in modi differenti declinano la riflessione sui concetti fondanti del tempo che trascorre, dell’inconsistenza dei beni terreni e della centralità della morte ineluttabile. Questo studio, dopo aver analizzato le radici del concetto, propone un’analisi sistematica dei percorsi iconografici che nel Cinquecento e poi in età barocca traducono visivamente i diversi versanti di questa complessa tematica, focalizzando l’attenzione sul contesto genovese, nel quale una serie di fattori concorre a radicare una visione del mondo sensibile ai motivi dell’instabilità della fortuna e ai moniti del memento mori. Dalle allegorie di Luca Cambiaso, giocate sul rapporto tra Vanitas e Verità, alla dimensione monumentale del Carro del Tempo affrescato nel palazzo Balbi Senarega da Valerio Castello, dalle variazioni sul tema proposte dalle raffinati composizioni di Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto, alle personificazioni ammonitrici del Tempo di Domenico Piola, i differenti aspetti del tema trovano traduzione figurativa in esiti pittorici di notevole qualità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/527322
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