Nel Mare Mediterraneo le specie di meduse presenti hanno scarso potere urticante, anche se accidentalmente si sono verificati casi di particolare gravità (Maretic et al., 1991); nei mari tropicali e lungo le coste australiane vivono invece specie il cui veleno può provocare anche effetti letali sull’uomo. Questi effetti sono dovuti alle tossine, localizzate principalmente nelle nematocisti, che venendo a contatto con la cute dell’uomo causano irritazioni e, a livello cellulare, effetti emolitici e citotossici. In questa nota vengono presentati i dati relativi al monitoraggio delle meduse planctoniche nel Mar Ligure (1984-1995), un’indagine epidemiologica effettuata su una fascia di popolazione particolarmente esposta ed alcuni risultati relativi alle capacità citotossiche della tossina grezza di alcune specie di meduse. Il monitoraggio è stato effettuato in aree di mare costiere antistanti il litorale ligure fra Imperia e La Spezia con mezzi nautici ed osservazioni subacquee; i dati venivano riportati su un’apposita scheda di rilevamento. Nell’area di mare considerata si è osservato, nel complesso, un aumento degli avvistamenti di meduse nel periodo tardo-estivo ed autunnale 1984; nella zona di Spotorno le densità maggiori di meduse sono state osservate in gennaio 1985 (x = 50 ind./15 Km2), in settembre (x = 42 ind./15 Km2.) e dicembre (x = 46 ind./15 Km2) 1985 e maggio 1986 (x = 43 ind./15 Km2), supportata soprattutto da Pelagia noctiluca (range: 50,2-84,6%) ed Aurelia aurita (5,6-33,1%). Negli anni successivi sono state registrate proliferazioni e spiaggiamenti sporadici di alcune specie (Aequorea aequorea, Pelagia noctiluca, Rhizostoma pulmo) in varie zone dell’areale esplorato. La ricerca epidemiologica è stata effettuata valutando l'incidenza del fenomeno sulla popolazione infantile, per mezzo di dati forniti dal Servizio di Pronto Soccorso dell'Ospedale Pediatrico "Istituto Giannina Gaslini" di Genova. Nel complesso, si è evidenziato che nel Golfo di Genova l’incidenza nei bagnanti di dermatite conseguente a contatto con meduse è stata rara e i pochi casi osservati sono stati di scarso rilievo clinico (Carli et al., 1991); pertanto, la balneazione, in queste zone, non è stata influenzata significativamente dal “bloom” di meduse, a differenza di quanto riportato da Maretic et al. (1991) nelle zone costiere adriatiche. Gli studi tossicologici sono stati condotti valutando l’effetto citotossico di estratti di tentacoli di Aequorea aequorea (Hydrozoa) e di braccia orali di Rhizostoma pulmo (Scyphozoa) in toto nei confronti di una linea cellulare stabilizzata (V79, fibroblasti di criceto cinese) in coltura, utilizzando metodiche già riportate altrove (Mariottini et al., 1993). La tossina di Rhizostoma pulmo ha mostrato una notevole attività citotossica nei confronti di fibroblasti V79 in coltura, che si è manifestata con diminuzione della sopravvivenza cellulare dose- e tempo-dipendente. In particolare, alle più alte dosi saggiate (150.000 nematocisti/ml) di tossina di Rhizostoma pulmo la mortalità cellulare è risultata circa del 97,5% dopo la prima ora e del 100% dopo la seconda ora di trattamento. La tossina di Aequorea aequorea ha provocato una mortalità cellulare inferiore (dal 5 al 50% passando dalla prima alla terza ora di trattamento). A lungo termine (dopo 5 giorni) la tossina di Aequorea aequorea ha influenzato notevolmente la crescita cellulare (numero di duplicazioni massimo -0,74). Questi studi intendono stabilire le cause della comparsa improvvisa e massiva di meduse (inquinamento, rapporto preda-predatore, ciclicità naturale, ecc.), prevenire eventuali danni alla balneazione, alle attività turistiche ed alla pesca con periodici monitoraggi, valutare l’incidenza del fenomeno sulla popolazione umana e infine caratterizzare dal punto di vista citotossico le tossine di questi Cnidari, che possono rivestire un interesse farmacologico e fornire utili dati per consentire il trattamento delle lesioni da esse prodotto.

La proliferazione di meduse planctoniche nelle acque costiere: un problema per la balneazione?

CARLI, ANNA MARIA;MARIOTTINI, GIAN LUIGI;PANE, LUIGI
1996-01-01

Abstract

Nel Mare Mediterraneo le specie di meduse presenti hanno scarso potere urticante, anche se accidentalmente si sono verificati casi di particolare gravità (Maretic et al., 1991); nei mari tropicali e lungo le coste australiane vivono invece specie il cui veleno può provocare anche effetti letali sull’uomo. Questi effetti sono dovuti alle tossine, localizzate principalmente nelle nematocisti, che venendo a contatto con la cute dell’uomo causano irritazioni e, a livello cellulare, effetti emolitici e citotossici. In questa nota vengono presentati i dati relativi al monitoraggio delle meduse planctoniche nel Mar Ligure (1984-1995), un’indagine epidemiologica effettuata su una fascia di popolazione particolarmente esposta ed alcuni risultati relativi alle capacità citotossiche della tossina grezza di alcune specie di meduse. Il monitoraggio è stato effettuato in aree di mare costiere antistanti il litorale ligure fra Imperia e La Spezia con mezzi nautici ed osservazioni subacquee; i dati venivano riportati su un’apposita scheda di rilevamento. Nell’area di mare considerata si è osservato, nel complesso, un aumento degli avvistamenti di meduse nel periodo tardo-estivo ed autunnale 1984; nella zona di Spotorno le densità maggiori di meduse sono state osservate in gennaio 1985 (x = 50 ind./15 Km2), in settembre (x = 42 ind./15 Km2.) e dicembre (x = 46 ind./15 Km2) 1985 e maggio 1986 (x = 43 ind./15 Km2), supportata soprattutto da Pelagia noctiluca (range: 50,2-84,6%) ed Aurelia aurita (5,6-33,1%). Negli anni successivi sono state registrate proliferazioni e spiaggiamenti sporadici di alcune specie (Aequorea aequorea, Pelagia noctiluca, Rhizostoma pulmo) in varie zone dell’areale esplorato. La ricerca epidemiologica è stata effettuata valutando l'incidenza del fenomeno sulla popolazione infantile, per mezzo di dati forniti dal Servizio di Pronto Soccorso dell'Ospedale Pediatrico "Istituto Giannina Gaslini" di Genova. Nel complesso, si è evidenziato che nel Golfo di Genova l’incidenza nei bagnanti di dermatite conseguente a contatto con meduse è stata rara e i pochi casi osservati sono stati di scarso rilievo clinico (Carli et al., 1991); pertanto, la balneazione, in queste zone, non è stata influenzata significativamente dal “bloom” di meduse, a differenza di quanto riportato da Maretic et al. (1991) nelle zone costiere adriatiche. Gli studi tossicologici sono stati condotti valutando l’effetto citotossico di estratti di tentacoli di Aequorea aequorea (Hydrozoa) e di braccia orali di Rhizostoma pulmo (Scyphozoa) in toto nei confronti di una linea cellulare stabilizzata (V79, fibroblasti di criceto cinese) in coltura, utilizzando metodiche già riportate altrove (Mariottini et al., 1993). La tossina di Rhizostoma pulmo ha mostrato una notevole attività citotossica nei confronti di fibroblasti V79 in coltura, che si è manifestata con diminuzione della sopravvivenza cellulare dose- e tempo-dipendente. In particolare, alle più alte dosi saggiate (150.000 nematocisti/ml) di tossina di Rhizostoma pulmo la mortalità cellulare è risultata circa del 97,5% dopo la prima ora e del 100% dopo la seconda ora di trattamento. La tossina di Aequorea aequorea ha provocato una mortalità cellulare inferiore (dal 5 al 50% passando dalla prima alla terza ora di trattamento). A lungo termine (dopo 5 giorni) la tossina di Aequorea aequorea ha influenzato notevolmente la crescita cellulare (numero di duplicazioni massimo -0,74). Questi studi intendono stabilire le cause della comparsa improvvisa e massiva di meduse (inquinamento, rapporto preda-predatore, ciclicità naturale, ecc.), prevenire eventuali danni alla balneazione, alle attività turistiche ed alla pesca con periodici monitoraggi, valutare l’incidenza del fenomeno sulla popolazione umana e infine caratterizzare dal punto di vista citotossico le tossine di questi Cnidari, che possono rivestire un interesse farmacologico e fornire utili dati per consentire il trattamento delle lesioni da esse prodotto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/407714
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