Scopo:Il sonno è un processo neurofisiologico circadiano ed omeostatico, ancora poco investigato, specie nella popolazione anziana e fragile; sono stati descritte alterazioni dell’architettura del sonno (sleep stage shifts), stati di veglie a e risvegli mattutini che condizionano l’insorgenza di patologia del sonno manifesta (insonnia primaria e secondaria) nel vecchio. L’insonnia nell’anziano correla spesso con stati di polipatologia, comorbilità, polifarmacoterapia, iatrogenicità e componenti psico-affettive, cognitive e socioeconomiche non trascurabili. Una conoscenza approfondita dei disturbi del sonno nell’anziano e lo sviluppo di terapie mirate diventa urgente per la prevalenza del sintomo (40-60% in ultra 65enni) 1 ed il crescente ricorso a terapie ipnoinducenti e psicofarmacologiche aspecifiche ed inefficaci, spesso gravate da effetti avversi e/o non desiderati per la fragilità del paziente. Recente letteratura di settore ha dimostrato, in modelli in vivo murini ed umani adulti, l’efficacia di alpha casozepina (idrolisato triptico di alpha 1caseina bovina CTH)2 sul trattamento di insonnia cronica per proprietà ansiolitiche ed ipnoinducenti. Sulla base di ciò, sono stati arruolati un gruppo di pazienti anziani fragili affetti da insonnia cronica alfine di valutare, a breve termine, l’efficacia del farmaco sul sintomo. Materiali e metodi:Sono stati reclutati 20 anziani (12F;8M), con età media di 84.30±6.58 affetti da insonnia cronica e già in terapia ipnoinducente (18/20 con media di 2± 1,4 farmaci) residenti in RSA di mantenimento. Previo consenso informato orale, i pazienti sono stati sottoposti al tempo0 (t0) a VMD, (MMSE:20,46±6,99; GDS:6,84±3,54; Barthel:40,68±32,98; Tinetti:15,30±7,49; CIRS:5,44±1,15), esame obiettivo somatico,Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) con valutazione testistica infermieristica qualitativa per caratterizzare il disturbo sonno/veglia. Quindi i pazienti sono stati sottoposti a una dose standard di alpha-casozepina (75 mg/die) per due settimane (t2) per osservare l’efficacia potenziante ipnoinducente del farmaco sul sintomo insonnia. A due settimane (t2), è stata dimostrata una riduzione dei valori di PSQI con una media di 10,70±6,01 (W=41; p<0,05, vs valori di t0) con riduzione del numero complessivo dei disturbi del sonno da 1,85±1,23 a 1,30±1,38 (W=66; p<0,001). Migliorava in modo statisticamente significativo anche lo stato di veglia senza disturbi comportamentali (Fisher’s Test con p<0,01). Conclusione: Questo studio, seppur preliminare e con numerosità ridotta, dimostra in maniera originale l’efficacia di alpha casozepina sul sintomo insonnia cronica in una popolazione anziana fragile, in assenza di effetti collaterali, seppur in terapia ipnoinducente cumulativa, e senza interferenza sulla sfera cognitiva. Se il ruolo e l’ efficacia del farmaco fossero confermati da studi randomizzati e in cieco, il composto potrebbe essere utilizzato non soltanto come adiuvante alla terapia in atto ma anche come terapia di prima linea; la bassa tossicità ne fa un composto di interesse per una patologia cronica tanto frequente e disabilitante nel soggetto di età avanzata. Bibliografia: 1)Ancoli-Israel S: Insomnia in the elderly. A review for primary care practitioner, Sleep 2000; 23:s23-30. 2)Messaoudi M, Lefranc-Millot, C, Desor D, Demagny B,Bourdon L:Effects of a tryptic hydrolysate from bovine milk αS1- casein on hemodynamic responses in healthy human volunteers facing successive mental and physical stress situations. Eur J Nutr,2005;44:128-132.

Effetti di un nuovo composto ipnoinducente sul sintomo insonnia in un gruppo di pazienti anziani e fragili in regime di residenzialità

MONACELLI, FIAMMETTA;ODETTI, PATRIZIO
2011-01-01

Abstract

Scopo:Il sonno è un processo neurofisiologico circadiano ed omeostatico, ancora poco investigato, specie nella popolazione anziana e fragile; sono stati descritte alterazioni dell’architettura del sonno (sleep stage shifts), stati di veglie a e risvegli mattutini che condizionano l’insorgenza di patologia del sonno manifesta (insonnia primaria e secondaria) nel vecchio. L’insonnia nell’anziano correla spesso con stati di polipatologia, comorbilità, polifarmacoterapia, iatrogenicità e componenti psico-affettive, cognitive e socioeconomiche non trascurabili. Una conoscenza approfondita dei disturbi del sonno nell’anziano e lo sviluppo di terapie mirate diventa urgente per la prevalenza del sintomo (40-60% in ultra 65enni) 1 ed il crescente ricorso a terapie ipnoinducenti e psicofarmacologiche aspecifiche ed inefficaci, spesso gravate da effetti avversi e/o non desiderati per la fragilità del paziente. Recente letteratura di settore ha dimostrato, in modelli in vivo murini ed umani adulti, l’efficacia di alpha casozepina (idrolisato triptico di alpha 1caseina bovina CTH)2 sul trattamento di insonnia cronica per proprietà ansiolitiche ed ipnoinducenti. Sulla base di ciò, sono stati arruolati un gruppo di pazienti anziani fragili affetti da insonnia cronica alfine di valutare, a breve termine, l’efficacia del farmaco sul sintomo. Materiali e metodi:Sono stati reclutati 20 anziani (12F;8M), con età media di 84.30±6.58 affetti da insonnia cronica e già in terapia ipnoinducente (18/20 con media di 2± 1,4 farmaci) residenti in RSA di mantenimento. Previo consenso informato orale, i pazienti sono stati sottoposti al tempo0 (t0) a VMD, (MMSE:20,46±6,99; GDS:6,84±3,54; Barthel:40,68±32,98; Tinetti:15,30±7,49; CIRS:5,44±1,15), esame obiettivo somatico,Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) con valutazione testistica infermieristica qualitativa per caratterizzare il disturbo sonno/veglia. Quindi i pazienti sono stati sottoposti a una dose standard di alpha-casozepina (75 mg/die) per due settimane (t2) per osservare l’efficacia potenziante ipnoinducente del farmaco sul sintomo insonnia. A due settimane (t2), è stata dimostrata una riduzione dei valori di PSQI con una media di 10,70±6,01 (W=41; p<0,05, vs valori di t0) con riduzione del numero complessivo dei disturbi del sonno da 1,85±1,23 a 1,30±1,38 (W=66; p<0,001). Migliorava in modo statisticamente significativo anche lo stato di veglia senza disturbi comportamentali (Fisher’s Test con p<0,01). Conclusione: Questo studio, seppur preliminare e con numerosità ridotta, dimostra in maniera originale l’efficacia di alpha casozepina sul sintomo insonnia cronica in una popolazione anziana fragile, in assenza di effetti collaterali, seppur in terapia ipnoinducente cumulativa, e senza interferenza sulla sfera cognitiva. Se il ruolo e l’ efficacia del farmaco fossero confermati da studi randomizzati e in cieco, il composto potrebbe essere utilizzato non soltanto come adiuvante alla terapia in atto ma anche come terapia di prima linea; la bassa tossicità ne fa un composto di interesse per una patologia cronica tanto frequente e disabilitante nel soggetto di età avanzata. Bibliografia: 1)Ancoli-Israel S: Insomnia in the elderly. A review for primary care practitioner, Sleep 2000; 23:s23-30. 2)Messaoudi M, Lefranc-Millot, C, Desor D, Demagny B,Bourdon L:Effects of a tryptic hydrolysate from bovine milk αS1- casein on hemodynamic responses in healthy human volunteers facing successive mental and physical stress situations. Eur J Nutr,2005;44:128-132.
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