La crescente necessità di tutelare ovvero rinaturalizzare paesaggi compromessi da fattori antropici o naturali e la maggiore sensibilità ambientale, hanno modificato il modo di affrontare il problema della difesa del suolo dal dissesto idrogeologico. Si avverte l’esigenza di un approccio metodologico che indirizzi verso scelte in grado di coniugare la messa in sicurezza del territorio con la salvaguardia dell'ambiente nelle sue molteplici componenti. Nel lavoro presentato, vengono esposte le potenzialità ed i caratteri dell’Ingegneria Naturalistica con riferimento ad una sistemazione di versante presso la strada comunale delle Gave (Comune di Santa Margherita Ligure - Liguria). Nello specifico si propone di risolvere il problema del consolidamento, con interventi di Ingegneria Naturalistica, particolarmente indicata dal momento che l’area in esame ricade all’interno del Parco di Portofino. Vengono esaminate le condizioni di stabilità in diverse sezioni, e valutati i contributi forniti da diverse tecniche di stabilizzazione: palificate vive, gabbionate vive e rivegetazione opportunamente abbinate ad una adeguata riprofilatura di pendio. Il principale problema progettuale evidenziato consiste nella stima del contributo offerto dalla vegetazione alla stabilità di versante. Infatti, i parametri relativi alle piante ed influenti sul comportamento meccanico delle stesse, presentano una dipendenza funzionale da un elevato numero di fattori spesso difficili da quantificare. Per tenere conto del contributo meccanico offerto dalla vegetazione autoctona (conforme al regolamento sulla vegetazione vigente all’interno del Parco di Portofino) sono state svolte analisi all’equilibrio limite globale in cui sono state simulate le piante considerando che queste accrescano la coesione del terreno in virtù del proprio apparato radicale e/o assimilandole a rinforzi puntuali opportunamente definiti. I parametri relativi alla frazione di area radicata, alla soglia di radicazione ed alla resistenza a trazione media delle radici (cautelativamente ridotta in modo tale da tener conto che le radici non raggiungono simultaneamente la condizione ultima) sono stati valutati in maniera non semplice dal momento che la caratterizzazione di piante corrispondenti a specie assai diverse non è assolutamente facile anche per i motivi esposti sopra. Osservando i risultati ottenuti per ogni singolo intervento, e per diverse combinazioni è possibile trarre alcune interessanti conclusioni. Nonostante tutte le soluzioni analizzate garantiscano un incremento della stabilità a tutti i livelli di profondità, nessuna è sufficiente da sola a stabilizzare il versante. La soluzione che conferisce maggiore stabilità al pendio prevede: riprofilatura; rivegetazione e realizzazione di palificate vive a monte, e gabbionate vive al piede. Queste ultime consentono, inoltre, un abbassamento della falda stessa che riduce le azioni mobilitanti. Si sottolinea che nelle analisi svolte sono stati trascurati il contributo idrologico fornito dalla vegetazione ed il contributo delle radici delle piante inserite in corrispondenza delle gabbionate e palificate vive. Un ulteriore incremento dei fattori di sicurezza si sarebbe ottenuto qualora tali aspetti fossero stati contemplati. Infine, per mettere in evidenza come l’efficacia degli interventi di Ingegneria Naturalistica aumenti nel tempo, sono state svolte analisi di stabilità a diversi orizzonti temporali.

Potenzialità e caratteri dell’Ingegneria Naturalistica

BOVOLENTA, ROSSELLA
2010-01-01

Abstract

La crescente necessità di tutelare ovvero rinaturalizzare paesaggi compromessi da fattori antropici o naturali e la maggiore sensibilità ambientale, hanno modificato il modo di affrontare il problema della difesa del suolo dal dissesto idrogeologico. Si avverte l’esigenza di un approccio metodologico che indirizzi verso scelte in grado di coniugare la messa in sicurezza del territorio con la salvaguardia dell'ambiente nelle sue molteplici componenti. Nel lavoro presentato, vengono esposte le potenzialità ed i caratteri dell’Ingegneria Naturalistica con riferimento ad una sistemazione di versante presso la strada comunale delle Gave (Comune di Santa Margherita Ligure - Liguria). Nello specifico si propone di risolvere il problema del consolidamento, con interventi di Ingegneria Naturalistica, particolarmente indicata dal momento che l’area in esame ricade all’interno del Parco di Portofino. Vengono esaminate le condizioni di stabilità in diverse sezioni, e valutati i contributi forniti da diverse tecniche di stabilizzazione: palificate vive, gabbionate vive e rivegetazione opportunamente abbinate ad una adeguata riprofilatura di pendio. Il principale problema progettuale evidenziato consiste nella stima del contributo offerto dalla vegetazione alla stabilità di versante. Infatti, i parametri relativi alle piante ed influenti sul comportamento meccanico delle stesse, presentano una dipendenza funzionale da un elevato numero di fattori spesso difficili da quantificare. Per tenere conto del contributo meccanico offerto dalla vegetazione autoctona (conforme al regolamento sulla vegetazione vigente all’interno del Parco di Portofino) sono state svolte analisi all’equilibrio limite globale in cui sono state simulate le piante considerando che queste accrescano la coesione del terreno in virtù del proprio apparato radicale e/o assimilandole a rinforzi puntuali opportunamente definiti. I parametri relativi alla frazione di area radicata, alla soglia di radicazione ed alla resistenza a trazione media delle radici (cautelativamente ridotta in modo tale da tener conto che le radici non raggiungono simultaneamente la condizione ultima) sono stati valutati in maniera non semplice dal momento che la caratterizzazione di piante corrispondenti a specie assai diverse non è assolutamente facile anche per i motivi esposti sopra. Osservando i risultati ottenuti per ogni singolo intervento, e per diverse combinazioni è possibile trarre alcune interessanti conclusioni. Nonostante tutte le soluzioni analizzate garantiscano un incremento della stabilità a tutti i livelli di profondità, nessuna è sufficiente da sola a stabilizzare il versante. La soluzione che conferisce maggiore stabilità al pendio prevede: riprofilatura; rivegetazione e realizzazione di palificate vive a monte, e gabbionate vive al piede. Queste ultime consentono, inoltre, un abbassamento della falda stessa che riduce le azioni mobilitanti. Si sottolinea che nelle analisi svolte sono stati trascurati il contributo idrologico fornito dalla vegetazione ed il contributo delle radici delle piante inserite in corrispondenza delle gabbionate e palificate vive. Un ulteriore incremento dei fattori di sicurezza si sarebbe ottenuto qualora tali aspetti fossero stati contemplati. Infine, per mettere in evidenza come l’efficacia degli interventi di Ingegneria Naturalistica aumenti nel tempo, sono state svolte analisi di stabilità a diversi orizzonti temporali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/383298
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