Per molti anni la psicopatologia borderline ha trovato difficile collocazione nosografia, al limite fra l’arca delle nevrosi e delle psicosi, venendo variamente identificata come “sindrome pseudonevrotica”, “stato limite”, “sindrome marginale”. Solo con la pubblicazione del DSM, III ed. e successive, la patologia borderline è stata inquadrata tra i disturbi di Personalità.tuttavia il Disturbo Borderline di Personalità rimane una delle più complesse e controverse entità nosologiche nell’ambito della psichiatria. l’eterogeneità sintomatica che lo caratterizza si manifesta essenzialmente con un’abnorme instabilità e con la tendenza all’estremalizzazione dei vissuti, che si esplicano attraverso gli scoppi d’ira, la disforia, il passare molto rapidamente da uno stato mentale all’altro, la ricerca delle droghe e/o della promiscuità. Sebbene rimanga controversa l’ampiezza dei soggetti psichiatrici che devono essere classificati come borderline, vi è un accordo generale sul fatto che il 15/20% mediamente dei pazienti mediamente incontrati nella pratica clinica facciano parte di questa categoria. Gli studi indicano che la diagnosi di solito diventa palese durante l?adolescenza e che la maggior parte dei soggetti con DBP manifesta, in età adulta, una sintomatologia clinica costante. Dalla letteratura sul DBP si eviene che la famiglia ha un ruolo importante nel determinismo della psicopatologia di tale disturbo studiando 358 soggetti borderline hanno rilevato che il fallimento della funzione genitoriale è un importante fattore di rischio nell’eziologia di tale disturbo. I genitori dei pazienti borderline spesso sono sbadati e poco attenti alle esigenze effettive del bambino, oltre che emotivamente distanti. Sono genitori che presentano una disturbata dinamica affetto-controllo e che non hanno potuto prevenire quella quella speciale trascuratezza emotiva che è alla base di abusi fisici e sessuali, intra ed extra familiari, spesso presenti nei bambini futuri borderline. Gli studi condotti sul rapporto qualità di vita e disturbi di personalità sono esigui, sia per la complessità della misurazione della qualità di vita, sia per la necessità che essa venga effettuata in maniera multidimensionale.

Famiglia e qualità di vita nei pazienti con Disturbo Bipolare di Personalità.

CASARI, EZIO
2009-01-01

Abstract

Per molti anni la psicopatologia borderline ha trovato difficile collocazione nosografia, al limite fra l’arca delle nevrosi e delle psicosi, venendo variamente identificata come “sindrome pseudonevrotica”, “stato limite”, “sindrome marginale”. Solo con la pubblicazione del DSM, III ed. e successive, la patologia borderline è stata inquadrata tra i disturbi di Personalità.tuttavia il Disturbo Borderline di Personalità rimane una delle più complesse e controverse entità nosologiche nell’ambito della psichiatria. l’eterogeneità sintomatica che lo caratterizza si manifesta essenzialmente con un’abnorme instabilità e con la tendenza all’estremalizzazione dei vissuti, che si esplicano attraverso gli scoppi d’ira, la disforia, il passare molto rapidamente da uno stato mentale all’altro, la ricerca delle droghe e/o della promiscuità. Sebbene rimanga controversa l’ampiezza dei soggetti psichiatrici che devono essere classificati come borderline, vi è un accordo generale sul fatto che il 15/20% mediamente dei pazienti mediamente incontrati nella pratica clinica facciano parte di questa categoria. Gli studi indicano che la diagnosi di solito diventa palese durante l?adolescenza e che la maggior parte dei soggetti con DBP manifesta, in età adulta, una sintomatologia clinica costante. Dalla letteratura sul DBP si eviene che la famiglia ha un ruolo importante nel determinismo della psicopatologia di tale disturbo studiando 358 soggetti borderline hanno rilevato che il fallimento della funzione genitoriale è un importante fattore di rischio nell’eziologia di tale disturbo. I genitori dei pazienti borderline spesso sono sbadati e poco attenti alle esigenze effettive del bambino, oltre che emotivamente distanti. Sono genitori che presentano una disturbata dinamica affetto-controllo e che non hanno potuto prevenire quella quella speciale trascuratezza emotiva che è alla base di abusi fisici e sessuali, intra ed extra familiari, spesso presenti nei bambini futuri borderline. Gli studi condotti sul rapporto qualità di vita e disturbi di personalità sono esigui, sia per la complessità della misurazione della qualità di vita, sia per la necessità che essa venga effettuata in maniera multidimensionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/360713
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