L'oscuramento dell'intelligenza metafisica nella diagnosi di Sciacca

La misura dell’intelligenza è il principio alla cui luce possiamo interpretare criticamente la storia del pensiero concepita nella sua totalità, prospettata cioè da un punto di vista sopra-storico; è la misura che ci consente di valutare il nostro tempo: ci fa prendere coscienza del fatto che la verità è stata ridotta da lume oggettivo a immagine vuota di significato, o a sterile relazione puramente soggettiva; mette a nudo le maschere, così seducenti, dell’apparenza e della finzione come unico canone del conoscere o della ricerca scientifica; scopre la trama di corruzione tessuta dal richiamo irresistibile dell’utile, riconosciuto come la sola norma che abbia la forza di obbligazione morale; denuncia la bramosia del potere che si è fatto fine a se stesso, ma non prima di aver sostituito il bene comune con il calcolo dei profitti o dei consensi; svela l’empietà dell’ingiustizia e della prevaricazione, che sono assurte a dignità legislativa, sostituendosi ai diritti inalienabili della persona.