Gli Autori descrivono la loro esperienza con la protesi d’anca CFP a conservazione del collo femorale impiantata con tecnica poco invasiva nei Pazienti giovani. La protesi CFP introdotta nel 1997 rappresenta l’evoluzione della protesi Biodinamica, introdotta nel 1983: entrambi i disegni prevedono la conservazione del collo femorale, che garantisce una serie di vantaggi biomeccanici che vanno dalla massima stabilità triplanare, al mantenimento dell’off-set naturale dell’anca fino a una distribuzione dei carichi più affine a quella fisiologica. La tecnica mini-invasiva utilizzata per questa protesi rappresenta invece l’evoluzione della via di accesso transglutea diretta utilizzata da anni dagli Autori per la sostituzione protesica dell’anca, nella quale sono state introdotte, quali sostanziali modifiche, la riduzione di lunghezza dell’incisione cutanea (da una media di 13 cm ad una media di 8-10 cm) e l’osteotomia in situ del collo del femore per evitare le manovre di lussazione della testa. Vengono riportati gli eccellenti risultati clinici e radiografici ottenuti in 350 protesi CFP impiantate sia con via di accesso tradizionale (comunque assolutamente poco invasiva) che con via mini-invasiva tra l’Aprile 1997 e l’Aprile 2003 (ottimi 92.5%, buoni 4%, discreti 2% e cattivi 1.5% secondo l’Harris Hip Score).

Protesi d’anca a conservazione del collo femorale (C.F.P.) con tecnica mini-invasiva.

FRANCHIN, FRANCESCO MARIA;SANGUINETI, FRANCESCA;
2004-01-01

Abstract

Gli Autori descrivono la loro esperienza con la protesi d’anca CFP a conservazione del collo femorale impiantata con tecnica poco invasiva nei Pazienti giovani. La protesi CFP introdotta nel 1997 rappresenta l’evoluzione della protesi Biodinamica, introdotta nel 1983: entrambi i disegni prevedono la conservazione del collo femorale, che garantisce una serie di vantaggi biomeccanici che vanno dalla massima stabilità triplanare, al mantenimento dell’off-set naturale dell’anca fino a una distribuzione dei carichi più affine a quella fisiologica. La tecnica mini-invasiva utilizzata per questa protesi rappresenta invece l’evoluzione della via di accesso transglutea diretta utilizzata da anni dagli Autori per la sostituzione protesica dell’anca, nella quale sono state introdotte, quali sostanziali modifiche, la riduzione di lunghezza dell’incisione cutanea (da una media di 13 cm ad una media di 8-10 cm) e l’osteotomia in situ del collo del femore per evitare le manovre di lussazione della testa. Vengono riportati gli eccellenti risultati clinici e radiografici ottenuti in 350 protesi CFP impiantate sia con via di accesso tradizionale (comunque assolutamente poco invasiva) che con via mini-invasiva tra l’Aprile 1997 e l’Aprile 2003 (ottimi 92.5%, buoni 4%, discreti 2% e cattivi 1.5% secondo l’Harris Hip Score).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/476922
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact