Questo libro ha l’ambizione di dire una parola chiara contro le palesi derive della società contemporanea. La crisi nella quale versa l’uomo contemporaneo - è questa la tesi dell’Autore - tende nientemeno che alla dissoluzione dell’umanità, e può essere intesa come la nullificazione dei valori che provengono dalla Tradizione dell’Occidente, frutto della straordinaria confluenza di rivelazione ebraico-cristiana, pensiero greco e diritto romano: la religione, la patria, la famiglia, il lavoro. Nella prima parte del volume, vengono attentamente analizzati gli odierni processi di abbandono di tali valori: il tramonto della religione, la morte della patria (a proposito della quale De Lucia parla di americanismo globale), le metamorfosi della famiglia, la fine del lavoro: emerge un quadro nel quale - a ben vedere - la negatività delle situazioni non chiude del tutto gli spazi alla possibilità di rimediarvi. Nella seconda parte del lavoro, l’Autore elabora una originale filosofia dell’esperienza ulteriore, vale a dire la proposta di una ricostruzione verticale dell’esistenza, che possa indurre a guardare alla vita non come ad una lunga preparazione alla morte, ma come al denso spazio dell’attesa. Tale proposta, prendendo le mosse dalla distinzione tra le dimensioni negative proprie della struttura e dell’esistenza dell’uomo, recupera il versante positivo dell’esperienza umana, orientandola in prospettiva teologica: in prospettiva, cioè, di quella Sovraesistenza divina, alla quale si può giungere ancora a partire dalla gerarchia delle perfezioni ravvisabili nel creato.

La via verticale. Dalla dissoluzione dell'umanità al ritorno ai valori

DE LUCIA, PAOLO
2010-01-01

Abstract

Questo libro ha l’ambizione di dire una parola chiara contro le palesi derive della società contemporanea. La crisi nella quale versa l’uomo contemporaneo - è questa la tesi dell’Autore - tende nientemeno che alla dissoluzione dell’umanità, e può essere intesa come la nullificazione dei valori che provengono dalla Tradizione dell’Occidente, frutto della straordinaria confluenza di rivelazione ebraico-cristiana, pensiero greco e diritto romano: la religione, la patria, la famiglia, il lavoro. Nella prima parte del volume, vengono attentamente analizzati gli odierni processi di abbandono di tali valori: il tramonto della religione, la morte della patria (a proposito della quale De Lucia parla di americanismo globale), le metamorfosi della famiglia, la fine del lavoro: emerge un quadro nel quale - a ben vedere - la negatività delle situazioni non chiude del tutto gli spazi alla possibilità di rimediarvi. Nella seconda parte del lavoro, l’Autore elabora una originale filosofia dell’esperienza ulteriore, vale a dire la proposta di una ricostruzione verticale dell’esistenza, che possa indurre a guardare alla vita non come ad una lunga preparazione alla morte, ma come al denso spazio dell’attesa. Tale proposta, prendendo le mosse dalla distinzione tra le dimensioni negative proprie della struttura e dell’esistenza dell’uomo, recupera il versante positivo dell’esperienza umana, orientandola in prospettiva teologica: in prospettiva, cioè, di quella Sovraesistenza divina, alla quale si può giungere ancora a partire dalla gerarchia delle perfezioni ravvisabili nel creato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/236518
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