Il saggio approfondisce il tema della costruzione e dell’impiego degli indicatori nella ricerca sociale e valutativa, partendo dal paradigma lazarsfeldiano, mettendo in relazione i diversi passaggi (scomposizione in dimensioni, costruzione di indicatori, aggregazione in uno o più indici) con il processo di costruzione degli obiettivi di una politica pubblica. Discute poi del carattere abduttivo che caratterizza il processo di costruzione degli indicatori, che in una prospettiva di valutazione partecipata si traduce nella produzione di un frame concettuale comune ai diversi stakeholder implicati. A differenza della prospettiva top-down lazarsfeldiana e di quella “bottom-up” propria dell’approccio statistico, l’approccio proposto nel saggio prevede, soprattutto in valutazione, l’impiego di un paradigma “indiziario” (fortemente correlato ai processi abduttivi), a seguito del quale si realizza un accordo di tipo pragmatico sui significati da assegnare agli indicatori e agli indici che ne derivano. Si può anzi arrivare ad un parziale ribaltamento della logica lazarsfeldiana, in quanto si può chiedere agli stakeholder prima una valutazione (secondo una metrica condivisa) di un fenomeno e poi l’esplicitazione dei criteri in base ai quali la valutazione è stata fornita, ricostruendo ad esempio gli obiettivi di una politica in base ai giudizi forniti circa il suo esito. Il risultato finale di questa coproduzione non consiste in una “declinazione operativa ottimale” del concetto (in una logica lazasflediana), ma in una ricostruzione e precisazione del concetto iniziale frutto di processi cognitivi di tipo interattivo letti secondo una prospettiva costruttivistica.

Definizioni, approcci e usi degli indicatori nella ricerca e nella valutazione

PALUMBO, MAURO
2010-01-01

Abstract

Il saggio approfondisce il tema della costruzione e dell’impiego degli indicatori nella ricerca sociale e valutativa, partendo dal paradigma lazarsfeldiano, mettendo in relazione i diversi passaggi (scomposizione in dimensioni, costruzione di indicatori, aggregazione in uno o più indici) con il processo di costruzione degli obiettivi di una politica pubblica. Discute poi del carattere abduttivo che caratterizza il processo di costruzione degli indicatori, che in una prospettiva di valutazione partecipata si traduce nella produzione di un frame concettuale comune ai diversi stakeholder implicati. A differenza della prospettiva top-down lazarsfeldiana e di quella “bottom-up” propria dell’approccio statistico, l’approccio proposto nel saggio prevede, soprattutto in valutazione, l’impiego di un paradigma “indiziario” (fortemente correlato ai processi abduttivi), a seguito del quale si realizza un accordo di tipo pragmatico sui significati da assegnare agli indicatori e agli indici che ne derivano. Si può anzi arrivare ad un parziale ribaltamento della logica lazarsfeldiana, in quanto si può chiedere agli stakeholder prima una valutazione (secondo una metrica condivisa) di un fenomeno e poi l’esplicitazione dei criteri in base ai quali la valutazione è stata fornita, ricostruendo ad esempio gli obiettivi di una politica in base ai giudizi forniti circa il suo esito. Il risultato finale di questa coproduzione non consiste in una “declinazione operativa ottimale” del concetto (in una logica lazasflediana), ma in una ricostruzione e precisazione del concetto iniziale frutto di processi cognitivi di tipo interattivo letti secondo una prospettiva costruttivistica.
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