L’osservazione di un caso di emangiopericitoma del rene di sinistra, rivelatosi clinicamente con varicocele secondario e flebectasie multiple dello scroto, ha indotto gli Autori ad una revisione della letteratura più recente nell’intento di puntualizzare i principali aspetti anatomopatologici e clinico-terapeutici di tale lesione. L’emangiopericitoma è una neoplasia sarcomatosa riccamente vascolarizzata, di osservazione estremamente rara (1% di tutte le neoplasie vascolari) (1), descritta per la prima volta nel 1942 da Stout e Murray (2). Essa prende origine dai periciti di Zimmermann (2-5) e può localizzarsi in tutti i distretti dell’organismo, sebbene abbia una certa predilezione per le strutture dello spazio retroperitoneale, per i tessuti muscolo-scheletrici degli arti e per il rene (5-6). Tale neoplasia si accresce insidiosamente nei tessuti molli, tanto che la diagnosi viene formulata nella maggior parte dei casi tardivamente (5). Il comportamento biologico non è sempre prevedibile ed il potenziale maligno si rende evidente in un quarto circa dei pazienti, con recidive locali e metastasi a distanza (5). La diagnosi anatomopatologica solitamente è agevole, ma talora presenta qualche difficoltà, specialmente quando si pone il problema della diagnosi differenziale nei confronti delle altre neoplasie vasculo-connettivali (5). Il primo caso di emangiopericitoma renale è stato riportato nel 1955 da Black e Heinemann (6). Sino ad oggi sono stati descritti in letteratura 24 casi (7).

Un caso di varicocele secondario ad una neoformazione renale

FORNARO, ROSARIO
2008-01-01

Abstract

L’osservazione di un caso di emangiopericitoma del rene di sinistra, rivelatosi clinicamente con varicocele secondario e flebectasie multiple dello scroto, ha indotto gli Autori ad una revisione della letteratura più recente nell’intento di puntualizzare i principali aspetti anatomopatologici e clinico-terapeutici di tale lesione. L’emangiopericitoma è una neoplasia sarcomatosa riccamente vascolarizzata, di osservazione estremamente rara (1% di tutte le neoplasie vascolari) (1), descritta per la prima volta nel 1942 da Stout e Murray (2). Essa prende origine dai periciti di Zimmermann (2-5) e può localizzarsi in tutti i distretti dell’organismo, sebbene abbia una certa predilezione per le strutture dello spazio retroperitoneale, per i tessuti muscolo-scheletrici degli arti e per il rene (5-6). Tale neoplasia si accresce insidiosamente nei tessuti molli, tanto che la diagnosi viene formulata nella maggior parte dei casi tardivamente (5). Il comportamento biologico non è sempre prevedibile ed il potenziale maligno si rende evidente in un quarto circa dei pazienti, con recidive locali e metastasi a distanza (5). La diagnosi anatomopatologica solitamente è agevole, ma talora presenta qualche difficoltà, specialmente quando si pone il problema della diagnosi differenziale nei confronti delle altre neoplasie vasculo-connettivali (5). Il primo caso di emangiopericitoma renale è stato riportato nel 1955 da Black e Heinemann (6). Sino ad oggi sono stati descritti in letteratura 24 casi (7).
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