L’ampio interesse suscitato in Europa, grazie anche allo sviluppo della stampa, dai numerosi resoconti redatti dai tanti viaggiatori che tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento operarono nelle Indie Orientali e nel Nuovo Mondo, indussero gli editori a pubblicare raccolte antologiche delle più importanti relazioni di viaggio, a cominciare da quella curata dall’umanista veneziano Giovanni Battista Ramusio ed edita da Lucantonio Giunti e dai suoi eredi. Assieme a quella relativa ai viaggiatori inglesi, curata ed edita in Inghilterra a fine Cinquecento da Richard Hakluyt, ed alle successive monumentali sillogi di Thevénot, Prévost, ecc, e alle raccolte, pubblicate anno per anno, delle lettere dei Gesuiti che vissero ed operarono in Cina fino all’inizio del Settecento, questi testi, letti ed ampiamente utilizzati nel dibattito culturale dell’età moderna, rappresentarono un punto di riferimento imprescindibile per la costruzione della coscienza e dell’identità europee; e lo stesso si può dire per le prime riviste geografiche con particolare riguardo a quelle promosse dalle Società geografiche.

Dalle raccolte di scritti di viaggio alle riviste delle società geografiche, in Bollettino della Società Geografica Italiana, serie XII, vol. XII, 2007, pp. 5-42.

SURDICH, FRANCESCO
2007-01-01

Abstract

L’ampio interesse suscitato in Europa, grazie anche allo sviluppo della stampa, dai numerosi resoconti redatti dai tanti viaggiatori che tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento operarono nelle Indie Orientali e nel Nuovo Mondo, indussero gli editori a pubblicare raccolte antologiche delle più importanti relazioni di viaggio, a cominciare da quella curata dall’umanista veneziano Giovanni Battista Ramusio ed edita da Lucantonio Giunti e dai suoi eredi. Assieme a quella relativa ai viaggiatori inglesi, curata ed edita in Inghilterra a fine Cinquecento da Richard Hakluyt, ed alle successive monumentali sillogi di Thevénot, Prévost, ecc, e alle raccolte, pubblicate anno per anno, delle lettere dei Gesuiti che vissero ed operarono in Cina fino all’inizio del Settecento, questi testi, letti ed ampiamente utilizzati nel dibattito culturale dell’età moderna, rappresentarono un punto di riferimento imprescindibile per la costruzione della coscienza e dell’identità europee; e lo stesso si può dire per le prime riviste geografiche con particolare riguardo a quelle promosse dalle Società geografiche.
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