La particolare forma delle panelle di rame ritrovate in Val Bormida fa pensare ad una loro fabbricazione in forni fusori molto semplici. Nei tempi più antichi (Antica Età del Bronzo) questi erano costituiti da una cavità quasi circolare attorno alla quale venivano erette le pareti di argilla in modo da creare una struttura a forma di camino attorno alla buca; essa veniva riempita di frammenti di minerale misti a carbone, dopodiché si innescava la combustione, in modo che una volta raggiunte le condizioni di temperatura e ambiente necessari per estrarre dal minerale grezzo il metallo, quest’ultimo si raccogliesse sul fondo del forno, in forma di rame nero. Questo rame subiva quindi una serie di processi di raffinazione in ambiente parzialmente riducente e veniva fuso ripetutamente. Una volta solidificato prendeva la forma della buca o del recipiente in cui il processo finale avveniva (pane, panella o lingotto). Le panelle a sezione piano-convessa erano gli oggetti più diffusamente usati per commerciare rame a partire dall’Età del Bronzo Antico (TYLECOTE 1986). Un frammento del lingotto è stato prelevato da un angolo sporgente dello stesso e sottoposto ad una serie di indagini archeometriche. il processo che porta alla formazione di un lingotto metallico è conseguenza di un numero di parametri complessi e correlati tra loro, quali la temperatura, la quantità di aria introdotta nel forno, la coibentazione del forno, il rapporto tra la quantità di minerale (oltre che la sua pezzatura) e del materiale riducente (carbone o legna, a seconda dell’ambiente che si vuole realizzare). È importante ancora osservare che un’operazione di tale complessità poteva essere realizzata solamente avendo una perfetta conoscenza (anche se empirica) e un perfetto controllo di tutti i materiali utilizzati, dalla scelta del minerale, al grado della sua frantumazione, al combustibile, ai refrattari, alla circolazione dell’aria nell’ambiente di reazione. Possiamo concludere che le antiche popolazioni liguri dovevano evidentemente possedere una tale cultura materiale maturata nel tempo, anche in virtù delle informazioni che ci pervengono dai recenti ritrovamenti fatti nella miniera eneolitica di M. Loreto (MAGGI,PEARCE 1997) e nell’insediamento dell’Età del Bronzo Medio- Finale di Bric Tana dove sono state ritrovate delle gocce di fusione di rame e di bronzo (DEL LUCCHESE et alii 1988).

Studio multidisciplinare di un lingotto metallico a sezione piano-convessa ritrovato in Val Bormida

FRANCESCHI, ENRICO;LUCIANO, GIORGIO;
2004-01-01

Abstract

La particolare forma delle panelle di rame ritrovate in Val Bormida fa pensare ad una loro fabbricazione in forni fusori molto semplici. Nei tempi più antichi (Antica Età del Bronzo) questi erano costituiti da una cavità quasi circolare attorno alla quale venivano erette le pareti di argilla in modo da creare una struttura a forma di camino attorno alla buca; essa veniva riempita di frammenti di minerale misti a carbone, dopodiché si innescava la combustione, in modo che una volta raggiunte le condizioni di temperatura e ambiente necessari per estrarre dal minerale grezzo il metallo, quest’ultimo si raccogliesse sul fondo del forno, in forma di rame nero. Questo rame subiva quindi una serie di processi di raffinazione in ambiente parzialmente riducente e veniva fuso ripetutamente. Una volta solidificato prendeva la forma della buca o del recipiente in cui il processo finale avveniva (pane, panella o lingotto). Le panelle a sezione piano-convessa erano gli oggetti più diffusamente usati per commerciare rame a partire dall’Età del Bronzo Antico (TYLECOTE 1986). Un frammento del lingotto è stato prelevato da un angolo sporgente dello stesso e sottoposto ad una serie di indagini archeometriche. il processo che porta alla formazione di un lingotto metallico è conseguenza di un numero di parametri complessi e correlati tra loro, quali la temperatura, la quantità di aria introdotta nel forno, la coibentazione del forno, il rapporto tra la quantità di minerale (oltre che la sua pezzatura) e del materiale riducente (carbone o legna, a seconda dell’ambiente che si vuole realizzare). È importante ancora osservare che un’operazione di tale complessità poteva essere realizzata solamente avendo una perfetta conoscenza (anche se empirica) e un perfetto controllo di tutti i materiali utilizzati, dalla scelta del minerale, al grado della sua frantumazione, al combustibile, ai refrattari, alla circolazione dell’aria nell’ambiente di reazione. Possiamo concludere che le antiche popolazioni liguri dovevano evidentemente possedere una tale cultura materiale maturata nel tempo, anche in virtù delle informazioni che ci pervengono dai recenti ritrovamenti fatti nella miniera eneolitica di M. Loreto (MAGGI,PEARCE 1997) e nell’insediamento dell’Età del Bronzo Medio- Finale di Bric Tana dove sono state ritrovate delle gocce di fusione di rame e di bronzo (DEL LUCCHESE et alii 1988).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/208351
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact