Il saggio si propone di esaminare i frammenti di libri dottrinali e autoritativi, ritrovati nei papiri e nelle pergamene di provenienza egiziana, pubblicati in questi ultimi anni. Per chi voglia condurre ricerche approfondite sulle raccolte di leggi imperiali o sulle opere della giurisprudenza romana non è infatti sufficiente lo studio dei Codices, siano essi il Gregorianus, l’Hermogenianus, il Theodosianus e il Justinianus da un lato o le Pauli Sententiae, i Tituli ex corpore Ulpiani e soprattutto i Digesta giustinianei dall’altro lato, ma è necessario prendere in esame anche quei materiali rinvenuti a partire dall’800 lungo la Valle del Nilo e nel Vicino Oriente, i quali sono talvolta addirittura coevi o comunque di età di poco successiva ai loro autori. Si tratta di libri, conservati purtroppo in modo quasi sempre frammentario e lacunoso, che testimoniano comunque la circolazione di queste opere nei tribunali e negli uffici amministrativi di una delle più importanti province romane d’Oriente: Ossirinco, Ermopoli e Antinoe sono località che peraltro non hanno restituito soltanto manufatti librari, ma soprattutto migliaia e migliaia di documenti della prassi giuridica, nei quali è possibile cogliere l’applicazione più o meno formale del ius di Roma.

Sui libri di diritto romano conservati nelle fonti papirologiche: alcune riflessioni

MIGLIARDI, LIVIA
2005-01-01

Abstract

Il saggio si propone di esaminare i frammenti di libri dottrinali e autoritativi, ritrovati nei papiri e nelle pergamene di provenienza egiziana, pubblicati in questi ultimi anni. Per chi voglia condurre ricerche approfondite sulle raccolte di leggi imperiali o sulle opere della giurisprudenza romana non è infatti sufficiente lo studio dei Codices, siano essi il Gregorianus, l’Hermogenianus, il Theodosianus e il Justinianus da un lato o le Pauli Sententiae, i Tituli ex corpore Ulpiani e soprattutto i Digesta giustinianei dall’altro lato, ma è necessario prendere in esame anche quei materiali rinvenuti a partire dall’800 lungo la Valle del Nilo e nel Vicino Oriente, i quali sono talvolta addirittura coevi o comunque di età di poco successiva ai loro autori. Si tratta di libri, conservati purtroppo in modo quasi sempre frammentario e lacunoso, che testimoniano comunque la circolazione di queste opere nei tribunali e negli uffici amministrativi di una delle più importanti province romane d’Oriente: Ossirinco, Ermopoli e Antinoe sono località che peraltro non hanno restituito soltanto manufatti librari, ma soprattutto migliaia e migliaia di documenti della prassi giuridica, nei quali è possibile cogliere l’applicazione più o meno formale del ius di Roma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/206559
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