«Quando nel 1995 è giunta l'occasione di sperimentare in modo concreto le potenzialità della diagnosi archeologica su due edifici del centro storico di Genova, si è cercato di affrontare la ricerca nel modo più ampio possibile, per valutare al tempo stesso limiti e potenzialità di quella che, a mio parere, dovrebbe diventare una prassi usuale negli interventi sul costruito storico. […] Per concludere non si può non chiedersi: in che termini e in che misura la diagnosi archeologica e il "surplus" di conoscenza storica da essa apportata è in grado di interagire con il processo progettuale e realizzativo, modificandone eventualmente il percorso?» (dal testo, pp. 13 e 17)

La "diagnosi archeologica": dalla L. 25 della Regione Liguria a una esperienza sul campo

BOATO, ANNA
1996-01-01

Abstract

«Quando nel 1995 è giunta l'occasione di sperimentare in modo concreto le potenzialità della diagnosi archeologica su due edifici del centro storico di Genova, si è cercato di affrontare la ricerca nel modo più ampio possibile, per valutare al tempo stesso limiti e potenzialità di quella che, a mio parere, dovrebbe diventare una prassi usuale negli interventi sul costruito storico. […] Per concludere non si può non chiedersi: in che termini e in che misura la diagnosi archeologica e il "surplus" di conoscenza storica da essa apportata è in grado di interagire con il processo progettuale e realizzativo, modificandone eventualmente il percorso?» (dal testo, pp. 13 e 17)
1996
9788895409009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/203952
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