Oggigiorno è sempre più evidente come uguaglianza, diversità e inclusione (edi) siano elementi essenziali per favorire innovazione e creatività, migliorando sia i risultati sia l’impatto sociale della ricerca scientifica.1 La promozione di ambienti, metodologie, linguaggi inclusivi e rispettosi delle diversità costituisce dunque un obiettivo prioritario che consente di garantire l’accesso equo alle opportunità, la rappresentanza delle varie identità e il contrasto alle discriminazioni. Nel corso degli anni sono state intraprese, a livello mondiale, diverse iniziative orientate al raggiungimento di questi obiettivi e la Comunità Europea ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nell’orientare la ricerca scientifica verso una sempre maggiore attenzione a questi aspetti. Nella prima parte di questo contributo saranno brevemente descritte le prospettive e le strategie adottate dall’Unione Europea (ue) nella promozione della parità e dell’inclusione nella ricerca scientifica, con una particolare attenzione rivolta alle iniziative implementate a partire dagli anni ‘90, con il v Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico.2 La molteplicità di queste iniziative, inizialmente volte a promuovere la parità di genere, ampliandosi sempre più verso i temi del rispetto delle diversità e la promozione dell’inclusione nella ricerca stem, ha successivamente permeato in modo significativo le attività dell’ue con il passaggio a una prospettiva edi. Successivamente, verrà fornita una panoramica delle principali sfide affrontate nella promozione della parità di genere e nell’integrazione delle prospettive di edi nelle istituzioni di ricerca e, in particolare, durante le attività di ricerca. Verranno infine illustrate iniziative e progetti scientifici, nell’ambito della chimica e della scienza dei materiali, in particolare le nanoscienze, che stanno promuovendo un approccio edi -friendly, con un focus sulla realtà italiana.
Metodi di inclusione nella ricerca scientifica
Rita Bencivenga;Cinzia Leone;Sawssen Slimani
2024-01-01
Abstract
Oggigiorno è sempre più evidente come uguaglianza, diversità e inclusione (edi) siano elementi essenziali per favorire innovazione e creatività, migliorando sia i risultati sia l’impatto sociale della ricerca scientifica.1 La promozione di ambienti, metodologie, linguaggi inclusivi e rispettosi delle diversità costituisce dunque un obiettivo prioritario che consente di garantire l’accesso equo alle opportunità, la rappresentanza delle varie identità e il contrasto alle discriminazioni. Nel corso degli anni sono state intraprese, a livello mondiale, diverse iniziative orientate al raggiungimento di questi obiettivi e la Comunità Europea ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nell’orientare la ricerca scientifica verso una sempre maggiore attenzione a questi aspetti. Nella prima parte di questo contributo saranno brevemente descritte le prospettive e le strategie adottate dall’Unione Europea (ue) nella promozione della parità e dell’inclusione nella ricerca scientifica, con una particolare attenzione rivolta alle iniziative implementate a partire dagli anni ‘90, con il v Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico.2 La molteplicità di queste iniziative, inizialmente volte a promuovere la parità di genere, ampliandosi sempre più verso i temi del rispetto delle diversità e la promozione dell’inclusione nella ricerca stem, ha successivamente permeato in modo significativo le attività dell’ue con il passaggio a una prospettiva edi. Successivamente, verrà fornita una panoramica delle principali sfide affrontate nella promozione della parità di genere e nell’integrazione delle prospettive di edi nelle istituzioni di ricerca e, in particolare, durante le attività di ricerca. Verranno infine illustrate iniziative e progetti scientifici, nell’ambito della chimica e della scienza dei materiali, in particolare le nanoscienze, che stanno promuovendo un approccio edi -friendly, con un focus sulla realtà italiana.File | Dimensione | Formato | |
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