The subject of the research is the initiative of Italian-Spanish institutions behind the Covid-19 pandemic, looking specifically at the limitations imposed to the the freedom of circulation. Moreover, the intention is to review the options given from the European governance to cope with the sanitary emergency in order to deal with the multilevel difficulties especially in the field of the freedom of movement. Meanwhile, we will bring the attention of the reader to the European level of law, as well as to the coordinating initiative proposed by European institutions during the pandemic "first wave". With the idea of positivizing a common attitude to all the member States in relation with the freedom of circulation, a list viable measures will be shown. The principles of loyal cooperation ex art. 4.3 TEU and of non-discrimination based on nationality ex art. 18 TFEU could be pit under stress without a communitarian provision afforded by the principles of direct effect and supremacy? In case of "potential" judiciary effects, the act would be admissible to the judgement of legality of the CJEU through art. 263 TFEU? Should this thesis be contested, would a possible procedure of infraction in case of non-fulfilment be avoided? Furthermore, if this is the case, should the Commission "monitor carefully the development" of the Schengen application for mere informative and exhortatory purposes? Would this be sufficient to avoid the raise of "walls and barriers" motu proprio by the member States, as it happened during the first wave of the pandemic?

È oggetto d’indagine l’iniziativa delle istituzioni italo-spagnole di fronte alla pandemia da Covid-19, con specifico riguardo alle limitazioni imposte alla libertà di circolazione. L’ulteriore intenzione del paper è quella di ricercare le opzioni offerte dalla governance europea per affrontare le difficoltà multilivello poste in campo dall’emergenza sanitaria in ordine alla libertà di spostamento. Di tal guisa, elevando l’attenzione del lettore al rango del diritto dell’Unione europea, nonché all’iniziativa coordinatrice proposta dalle istituzioni eurounitarie durante “la prima ondata” della pandemia. Nell’obiettivo di positivizzare un comportamento comune a tutti gli Stati membri in relazione alla libertà di circolazione, è proposta una verifica delle disposizioni esistenti. I principi di leale collaborazione ex art. 4.3 Trattato dell’Unione Europea e di non discriminazione effettuata in base alla nazionalità ex art. 18 Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea potrebbero essere posti “sotto stress” in assenza di una disposizione comunitaria che goda dei principi di efficacia diretta e di supremazia? Nel caso di effetti giuridici “in potenza”, l’atto in questione sarebbe comunque ammissibile al giudizio di legalità della CGUE ai sensi dell’art. 263 TFUE? Ove fosse confutata tale tesi, sarebbe perciò scongiurabile un’eventuale procedura di infrazione in caso di inadempimento? Sicché, se affermativo, la Commissione dovrebbe “monitorare attentamente gli sviluppi” sull’applicazione di Schengen a mero scopo informativo/esortativo? Sarebbe questo sufficiente ad eludere il ritorno dello spettro dell’innalzamento di “muri e barriere” motu proprio da parte degli Stati, così come avvenuto durante la prima ondata della pandemia?

Circolare in tempo di Coronavirus. L'Italia, la Spagna e la prospettiva europea

diego baldoni;
2022-01-01

Abstract

The subject of the research is the initiative of Italian-Spanish institutions behind the Covid-19 pandemic, looking specifically at the limitations imposed to the the freedom of circulation. Moreover, the intention is to review the options given from the European governance to cope with the sanitary emergency in order to deal with the multilevel difficulties especially in the field of the freedom of movement. Meanwhile, we will bring the attention of the reader to the European level of law, as well as to the coordinating initiative proposed by European institutions during the pandemic "first wave". With the idea of positivizing a common attitude to all the member States in relation with the freedom of circulation, a list viable measures will be shown. The principles of loyal cooperation ex art. 4.3 TEU and of non-discrimination based on nationality ex art. 18 TFEU could be pit under stress without a communitarian provision afforded by the principles of direct effect and supremacy? In case of "potential" judiciary effects, the act would be admissible to the judgement of legality of the CJEU through art. 263 TFEU? Should this thesis be contested, would a possible procedure of infraction in case of non-fulfilment be avoided? Furthermore, if this is the case, should the Commission "monitor carefully the development" of the Schengen application for mere informative and exhortatory purposes? Would this be sufficient to avoid the raise of "walls and barriers" motu proprio by the member States, as it happened during the first wave of the pandemic?
2022
È oggetto d’indagine l’iniziativa delle istituzioni italo-spagnole di fronte alla pandemia da Covid-19, con specifico riguardo alle limitazioni imposte alla libertà di circolazione. L’ulteriore intenzione del paper è quella di ricercare le opzioni offerte dalla governance europea per affrontare le difficoltà multilivello poste in campo dall’emergenza sanitaria in ordine alla libertà di spostamento. Di tal guisa, elevando l’attenzione del lettore al rango del diritto dell’Unione europea, nonché all’iniziativa coordinatrice proposta dalle istituzioni eurounitarie durante “la prima ondata” della pandemia. Nell’obiettivo di positivizzare un comportamento comune a tutti gli Stati membri in relazione alla libertà di circolazione, è proposta una verifica delle disposizioni esistenti. I principi di leale collaborazione ex art. 4.3 Trattato dell’Unione Europea e di non discriminazione effettuata in base alla nazionalità ex art. 18 Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea potrebbero essere posti “sotto stress” in assenza di una disposizione comunitaria che goda dei principi di efficacia diretta e di supremazia? Nel caso di effetti giuridici “in potenza”, l’atto in questione sarebbe comunque ammissibile al giudizio di legalità della CGUE ai sensi dell’art. 263 TFUE? Ove fosse confutata tale tesi, sarebbe perciò scongiurabile un’eventuale procedura di infrazione in caso di inadempimento? Sicché, se affermativo, la Commissione dovrebbe “monitorare attentamente gli sviluppi” sull’applicazione di Schengen a mero scopo informativo/esortativo? Sarebbe questo sufficiente ad eludere il ritorno dello spettro dell’innalzamento di “muri e barriere” motu proprio da parte degli Stati, così come avvenuto durante la prima ondata della pandemia?
La investigación abarcará la iniciativa de las instituciones ítalo-españolas durante la pandemia del Covid-19, con particular atención a las limitaciones que afectan a la libertad de circulación. El objeto es investigar las opciones que ofrece la gobernanza europea para abordar las dificultades multinivel que plantea la emergencia sanitaria en términos de libertad de circulación. De esta manera, se pretende centrar la atención del lector en el nivel del derecho de la Unión Europea, y en la iniciativa de coordinación propuesta por las instituciones de la UE durante la "primera ola" de la pandemia. Para positivizar el comportamiento común de todos los Estados miembros en relación con la libertad de circulación, se propone una revisión de las disposiciones vigentes. ¿Los principios de cooperación leal conforme al art. 4.3 del TUE y de no discriminación por razón de nacionalidad ex art. 18 TFUE podrían verse afectados en ausencia de una disposición comunitaria que goce de eficacia directa y de supremacía? En el caso de efectos jurídicos "en potencia", ¿el acto en cuestión sería admisible ante el juicio de legalidad del TJUE planteado conforme al art. 263 TFUE? Si esta tesis fuera refutada, ¿sería posible evitar un procedimiento de infracción en caso de incumplimiento? En definitiva, si esto se confirmara, ¿debería la Comisión "supervisar atentamente la evolución" de la aplicación de Schengen únicamente con fines informativos o exhortativos? ¿Sería esto suficiente para eludir el regreso del espectro del levantamiento de "muros y barreras" motu proprio por parte de los Estados, como aconteció durante la primera ola de la pandemia?
979-12-5976-328-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1105235
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