Il contributo affronta, a distanza di oltre dieci anni dall’entrata in vigore, alcuni temi ancora “caldi” intorno all’accordo d’integrazione, un istituto innestato nel tessuto normativo del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (t.u. in materia d’immigrazione), che i migranti sono di regola tenuti a sottoscrivere al momento del loro ingresso nel territorio nazionale, onde ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. Esaurita una preliminare illustrazione della cornice normativa di riferimento, l’attenzione dell’Autore si concentra sulla complessa ricostruzione dogmatica dell’istituto – peraltro densa di conseguenze di ordine applicativo – e sulle svariate questioni di costituzionalità che potrebbero investire finanche l’intero assetto di questo discusso istituto. Nella seconda parte dello scritto l’Autore propone un originale recupero dell’impianto generale e delle finalità perseguite dall’Accordo di integrazione, quale possibile strumento di potenziamento dei diritti fondamentali del migrante accolto nonché di rivisitazione del processo di integrazione, anche nella prospettiva dei doveri e delle responsabilità – e dunque della solidarietà biunivoca – piuttosto che nella logica del puro diritto e della mera esigenza di protezione.
L’accordo di integrazione ex art. 4-bis, t.u. immigrazione: luci ed ombre a dieci anni dall’entrata in vigore
Armando Giuffrida
2020-01-01
Abstract
Il contributo affronta, a distanza di oltre dieci anni dall’entrata in vigore, alcuni temi ancora “caldi” intorno all’accordo d’integrazione, un istituto innestato nel tessuto normativo del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (t.u. in materia d’immigrazione), che i migranti sono di regola tenuti a sottoscrivere al momento del loro ingresso nel territorio nazionale, onde ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. Esaurita una preliminare illustrazione della cornice normativa di riferimento, l’attenzione dell’Autore si concentra sulla complessa ricostruzione dogmatica dell’istituto – peraltro densa di conseguenze di ordine applicativo – e sulle svariate questioni di costituzionalità che potrebbero investire finanche l’intero assetto di questo discusso istituto. Nella seconda parte dello scritto l’Autore propone un originale recupero dell’impianto generale e delle finalità perseguite dall’Accordo di integrazione, quale possibile strumento di potenziamento dei diritti fondamentali del migrante accolto nonché di rivisitazione del processo di integrazione, anche nella prospettiva dei doveri e delle responsabilità – e dunque della solidarietà biunivoca – piuttosto che nella logica del puro diritto e della mera esigenza di protezione.File | Dimensione | Formato | |
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04 - GIUFFRIDA 2020 - L'accordo di integrazione ex art. 4-bis t.u. immigrazione - luci e ombre - Dir. e proc. amm..PDF
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