Il contributo si concentra sui rapporti tra Giovanni Della Casa e Piero Vettori in merito alla vicenda compositiva della Vita Gasparis Contareni. Commissionata dagli eredi del cardinale veneziano, la Vita occupa Della Casa dal 1554 fino al trasferimento a Roma del giugno 1555. La scarsa opportunità di licenziare la biografia sotto il pontificato di Paolo IV Carafa, insieme all’urgenza di rispondere con la veemente Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium ai rinnovati attacchi sulla sua condotta morale, distolgono l’autore dal portare a termine l’opera, che verrà completata dopo la sua morte proprio da Vettori. Pur tra reticenze e silenzi, nella Vita non mancano velate critiche alla politica fiorentina, attraverso l’antifrasi con il sistema repubblicano di Venezia, e alla questione del rinnovamento spirituale della Chiesa, con la difesa di Contarini dall’accusa di eterodossia. Sul problema dell’apostasia e sulla possibilità del confronto culturale con gli umanisti tedeschi, insiste invece la Dissertatio secondo una linea di comportamento non distante da quella di Vettori, il quale, pur senza concedere aperture sulle questioni di fede, mantiene vivo il dialogo con diversi eruditi di area germanica ispirati da una differente sensibilità religiosa.

Un’amicizia reticente. Della Casa e Vettori tra la ‘Vita Gasparis Contareni’ e la ‘Dissertatio adversus P. P. Vergerium’

Beltrami, Luca
2021-01-01

Abstract

Il contributo si concentra sui rapporti tra Giovanni Della Casa e Piero Vettori in merito alla vicenda compositiva della Vita Gasparis Contareni. Commissionata dagli eredi del cardinale veneziano, la Vita occupa Della Casa dal 1554 fino al trasferimento a Roma del giugno 1555. La scarsa opportunità di licenziare la biografia sotto il pontificato di Paolo IV Carafa, insieme all’urgenza di rispondere con la veemente Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium ai rinnovati attacchi sulla sua condotta morale, distolgono l’autore dal portare a termine l’opera, che verrà completata dopo la sua morte proprio da Vettori. Pur tra reticenze e silenzi, nella Vita non mancano velate critiche alla politica fiorentina, attraverso l’antifrasi con il sistema repubblicano di Venezia, e alla questione del rinnovamento spirituale della Chiesa, con la difesa di Contarini dall’accusa di eterodossia. Sul problema dell’apostasia e sulla possibilità del confronto culturale con gli umanisti tedeschi, insiste invece la Dissertatio secondo una linea di comportamento non distante da quella di Vettori, il quale, pur senza concedere aperture sulle questioni di fede, mantiene vivo il dialogo con diversi eruditi di area germanica ispirati da una differente sensibilità religiosa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1050750
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