La Costa Brava, una delle zone turistiche più antiche e più frequentate del Mediterraneo, ha subito negli ultimi 15 anni due contemporanei processi di regolazione a riguardo dei suoli urbanizzabili. Paradossalmente, infatti, nonostante sia avvenuta in molte parti una declassificazione di tali suoli, la percezione da parte dei cittadini è ancora quella di subire un processo di urbanizzazione a grande scala, sempre più aggressivo nei confronti di paesaggi preziosi, al punto da generare periodicamente mobilitazioni sociali volte ad una ancora maggiore conservazione del carattere identitario dei luoghi. Al Contempo, la Liguria, con la sua caratterizzazione di regione stretta fra mare e monti, registra un andamento votato, da un lato, alle speranze di rigenerazione di alcuni contesti importanti che sono ancora in attesa di riconversione e, dall’altro, di previsioni di “piccolo cabotaggio” all’interno di piani urbanistici in cui scarse quantità di suolo sono ancora da considerarsi realisticamente urbanizzabili. I due contesti offrono l’occasione per discutere i trend attuali della disciplina che si confrontano con i temi dello zoning e delle dotazioni urbane, in un quadro di contrazione demografica ma anche di maggiore consapevolezza da parte dei cittadini che, ieri come oggi, proiettano sul territorio visioni di futuro. Attraverso il parallelo fra i due casi-studio, l’intenzione del paper è analizzare e definire questo doppio processo, da un lato, di declassificazione di suolo urbanizzabile e, dall’altro, di un approccio pur sempre urbanizzatore.
Aree turistiche mature e decrescita. Due esperienze a confronto: la Costa Brava e la Liguria
ilaria delponte;
2021-01-01
Abstract
La Costa Brava, una delle zone turistiche più antiche e più frequentate del Mediterraneo, ha subito negli ultimi 15 anni due contemporanei processi di regolazione a riguardo dei suoli urbanizzabili. Paradossalmente, infatti, nonostante sia avvenuta in molte parti una declassificazione di tali suoli, la percezione da parte dei cittadini è ancora quella di subire un processo di urbanizzazione a grande scala, sempre più aggressivo nei confronti di paesaggi preziosi, al punto da generare periodicamente mobilitazioni sociali volte ad una ancora maggiore conservazione del carattere identitario dei luoghi. Al Contempo, la Liguria, con la sua caratterizzazione di regione stretta fra mare e monti, registra un andamento votato, da un lato, alle speranze di rigenerazione di alcuni contesti importanti che sono ancora in attesa di riconversione e, dall’altro, di previsioni di “piccolo cabotaggio” all’interno di piani urbanistici in cui scarse quantità di suolo sono ancora da considerarsi realisticamente urbanizzabili. I due contesti offrono l’occasione per discutere i trend attuali della disciplina che si confrontano con i temi dello zoning e delle dotazioni urbane, in un quadro di contrazione demografica ma anche di maggiore consapevolezza da parte dei cittadini che, ieri come oggi, proiettano sul territorio visioni di futuro. Attraverso il parallelo fra i due casi-studio, l’intenzione del paper è analizzare e definire questo doppio processo, da un lato, di declassificazione di suolo urbanizzabile e, dall’altro, di un approccio pur sempre urbanizzatore.File | Dimensione | Formato | |
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