Articolato, capillare ed evolutivo, il design sta sempre più manifestando una vistosa eterogeneità di questioni teorico-disciplinari che, inevitabilmente, si confrontano, in modo più o meno intenzionale ed esplicito, con l’idea di design maturata nelle esperienze del secolo scorso che sono certamente esperienze progettuali, ma sono anche esperienze pedagogiche. Di conseguenza, per provare a comprendere la contemporaneità del design e delinearne una prospettiva futura, sembra fondamentale continuare a rintracciare degli elementi di continuità o discontinuità con il passato, in modo da individuare una successione di cause ed effetti da cui traguardare il presente e, appunto, prefigurare scenari successivi. In questa ricostruzione, almeno fino ad oggi, i capisaldi teorici si trovano soprattutto, nelle Scuole del Novecento dove, in una sostanziale ed efficace sovrapposizione fra teoria e prassi, sono stati sviluppati differenti impianti formativi, articolate visioni e metodologie progettuali, importanti questioni disciplinari. Sembra importante, quindi, continuare a raccontare la storia delle Scuole; precisarne, volta per volta, questioni di dettaglio spesso tralasciate da letture di carattere complessivo; rivelare, attraverso i protagonisti, le ‘storie’ degli accadimenti omessi dalla ricostruzione ufficiale – episodi secondari, talvolta privati, ma con grande valore di precisazione del clima culturale, relazionale ecc. In questa direzione, desidero proporre alcune riflessioni sulla Hochschule für Gestaltung di Ulm (1953-1968), uno tra i riferimenti principali rispetto a quanto sopra esposto, ricordando.

Riflessioni sulla HfG di Ulm, per una storia delle scuole di Design

Enrica Bistagnino
2021-01-01

Abstract

Articolato, capillare ed evolutivo, il design sta sempre più manifestando una vistosa eterogeneità di questioni teorico-disciplinari che, inevitabilmente, si confrontano, in modo più o meno intenzionale ed esplicito, con l’idea di design maturata nelle esperienze del secolo scorso che sono certamente esperienze progettuali, ma sono anche esperienze pedagogiche. Di conseguenza, per provare a comprendere la contemporaneità del design e delinearne una prospettiva futura, sembra fondamentale continuare a rintracciare degli elementi di continuità o discontinuità con il passato, in modo da individuare una successione di cause ed effetti da cui traguardare il presente e, appunto, prefigurare scenari successivi. In questa ricostruzione, almeno fino ad oggi, i capisaldi teorici si trovano soprattutto, nelle Scuole del Novecento dove, in una sostanziale ed efficace sovrapposizione fra teoria e prassi, sono stati sviluppati differenti impianti formativi, articolate visioni e metodologie progettuali, importanti questioni disciplinari. Sembra importante, quindi, continuare a raccontare la storia delle Scuole; precisarne, volta per volta, questioni di dettaglio spesso tralasciate da letture di carattere complessivo; rivelare, attraverso i protagonisti, le ‘storie’ degli accadimenti omessi dalla ricostruzione ufficiale – episodi secondari, talvolta privati, ma con grande valore di precisazione del clima culturale, relazionale ecc. In questa direzione, desidero proporre alcune riflessioni sulla Hochschule für Gestaltung di Ulm (1953-1968), uno tra i riferimenti principali rispetto a quanto sopra esposto, ricordando.
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