Tutti i drammi di Christopher Marlowe sono attraversati da una vena di “sovversione” nei confronti delle religioni rivelate, che conferma le “dannabili” dichiarazioni riportate dalla spia Richard Baines nella sua famosa Nota, consegnata alle autorità pochi giorni prima l’assassinio del giovane drammaturgo. Ben lungi dall’idea di “vincolo” insita nell’etimologia latina del termine, agli occhi impietosi di Marlowe, testimone degli intrighi e delle spietatezze delle guerre civili che insanguinavano l’Europa del suo tempo, la religione cristiana in particolare appariva, piuttosto, come un’arma di distruzione di massa ante litteram. Partendo dall’analisi della suddetta Nota, il mio intervento evidenzierà, innanzitutto, come quello di Marlowe non sia stato soltanto, come si è spesso sostenuto, un beffardo atto di ribellione nei confronti dell’establishment religioso elisabettiano, bensì un anticristianesimo articolato e coerente, che molto ha in comune con il pensiero di Niccolò Machiavelli e Giordano Bruno. Sulla base di queste considerazioni, quindi, si ragionerà sul valore della critica di Marlowe e su quanto essa possa davvero considerarsi contra imperium.
“[...] Only to keep men in awe”. L’Anticristianesimo di Marlowe, contra imperium?
Ragni C
2018-01-01
Abstract
Tutti i drammi di Christopher Marlowe sono attraversati da una vena di “sovversione” nei confronti delle religioni rivelate, che conferma le “dannabili” dichiarazioni riportate dalla spia Richard Baines nella sua famosa Nota, consegnata alle autorità pochi giorni prima l’assassinio del giovane drammaturgo. Ben lungi dall’idea di “vincolo” insita nell’etimologia latina del termine, agli occhi impietosi di Marlowe, testimone degli intrighi e delle spietatezze delle guerre civili che insanguinavano l’Europa del suo tempo, la religione cristiana in particolare appariva, piuttosto, come un’arma di distruzione di massa ante litteram. Partendo dall’analisi della suddetta Nota, il mio intervento evidenzierà, innanzitutto, come quello di Marlowe non sia stato soltanto, come si è spesso sostenuto, un beffardo atto di ribellione nei confronti dell’establishment religioso elisabettiano, bensì un anticristianesimo articolato e coerente, che molto ha in comune con il pensiero di Niccolò Machiavelli e Giordano Bruno. Sulla base di queste considerazioni, quindi, si ragionerà sul valore della critica di Marlowe e su quanto essa possa davvero considerarsi contra imperium.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.