L’Autrice propone un commento alla sentenza della Corte di cassazione francese che ha qualificato il contratto di lavoro di un autista di Uber nei termini della subordinazione. Secondo la Corte, Uber determina unilateralmente i termini e le condizioni del servizio di trasporto a cui l'autista partecipa, riducendo la sua capacità di organizzare liberamente l’attività e in tal modo determinando l'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato. La sentenza presenta elementi di continuità con l’orientamento giurisprudenziale francese di legittimità in tema di lien de subordination, ma se ne differenzia per la valorizzazione dell’indice del service organisé. L’Autrice propone un confronto tra tale criterio e quello dell’eterorganizzazione introdotto dal legislatore italiano per ampliare il campo di applicazione delle tutele per il lavoro dipendente. Se ne ricava la centralità in entrambi gli ordinamenti della verifica in merito all’esistenza di un’organizzazione produttiva altrui, dalla quale discendono regole per lo svolgimento del lavoro su cui il prestatore non ha alcun dominio. Nella lettura offerta, ben poco spazio rimane per l’applicazione delle regole speciali destinate al lavoro autonomo tramite piattaforma in Francia e in Italia. Queste disposizioni dovrebbero applicarsi ai settori della consegna a domicilio di merci e del trasporto passeggeri in contesti urbani: in questi ambiti, tuttavia, la capacità delle piattaforme digitali di organizzare il servizio è talmente forte da influenzare regolarmente il modo in cui il lavoro viene svolto e apparire pertanto incompatibile con una genuina autonomia del rapporto.

Secondo la Cassazione francese Uber è datore di lavoro (Nota a sentenza Cour de cassation, Chambre sociale 4 marzo 2020 n. 374 (Francia))

annamaria donini
2020-01-01

Abstract

L’Autrice propone un commento alla sentenza della Corte di cassazione francese che ha qualificato il contratto di lavoro di un autista di Uber nei termini della subordinazione. Secondo la Corte, Uber determina unilateralmente i termini e le condizioni del servizio di trasporto a cui l'autista partecipa, riducendo la sua capacità di organizzare liberamente l’attività e in tal modo determinando l'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato. La sentenza presenta elementi di continuità con l’orientamento giurisprudenziale francese di legittimità in tema di lien de subordination, ma se ne differenzia per la valorizzazione dell’indice del service organisé. L’Autrice propone un confronto tra tale criterio e quello dell’eterorganizzazione introdotto dal legislatore italiano per ampliare il campo di applicazione delle tutele per il lavoro dipendente. Se ne ricava la centralità in entrambi gli ordinamenti della verifica in merito all’esistenza di un’organizzazione produttiva altrui, dalla quale discendono regole per lo svolgimento del lavoro su cui il prestatore non ha alcun dominio. Nella lettura offerta, ben poco spazio rimane per l’applicazione delle regole speciali destinate al lavoro autonomo tramite piattaforma in Francia e in Italia. Queste disposizioni dovrebbero applicarsi ai settori della consegna a domicilio di merci e del trasporto passeggeri in contesti urbani: in questi ambiti, tuttavia, la capacità delle piattaforme digitali di organizzare il servizio è talmente forte da influenzare regolarmente il modo in cui il lavoro viene svolto e apparire pertanto incompatibile con una genuina autonomia del rapporto.
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