Dopo la stagione dei grandi progetti e della grande manutenzione urbana, terminata con l’evento di Genova Capitale Europea della Cultura dell’ormai lontano 2004, il progetto di riqualificazione urbana del waterfront urbano genovese nel settore di Levante (ossia l’area che congiunge fisicamente l’area dell’Expo con il complesso della Fiera del mare) è il più consistente progetto che interessa l’assetto urbanistico genovese degli ultimi anni. Le complesse vicissitudini legate ad un percorso progettuale altamente complesso (sull’area in questione affacciano funzioni assai differenziate che vanno dall’industria navale all’approdo diportistico, fino appunto ai padiglioni fieristici), configurano uno scenario nel quale si affacciano interessi differenziati e dove l’equilibrio tra costi e benefici è centrale per la riuscita dell’operazione. Il Comune di Genova ha avviato l’iter per la riqualificazione dell’area attraverso un concorso di progettazione per la selezione della migliore proposta da far realizzare ad un soggetto interessato da individuarsi in una successiva selezione pubblica. Gli impatti urbani sul sistema infrastrutturale, sulla dotazione di nuovi spazi pubblici, sulla localizzazione di nuove funzioni “di pregio”, oltre che l’effetto di riqualificazione complessiva a scala urbana andranno ad interessare un’ampia area nella quale i benefici patrimoniali derivanti dell’operazione post progetto saranno indubbiamente rilevanti. L’importo delle finanze pubbliche nell’operazione e la complessità delle scelte progettuali che devono essere compiute impongono un’attenta valutazione non solo della qualità della proposta da realizzare ma anche della sua sostenibilità economico-finanziaria. A fronte di ingenti costi di preparazione dell’area e di infrastrutturazione essa deve garantire adeguati margini di redditività per il soggetto-investitore, pena il fallimento dell’operazione. La valutazione economica assume quindi un ruolo strategico nella individuazione della migliore soluzione progettuale. Il presente contributo tratta del caso studio del progetto di riqualificazione urbana dell’area dell’ex Fiera di Genova avviato dal Comune di Genova nel 2016 mediante un concorso di progettazione denominato “BluePrint”. Oltre all’analisi degli aspetti urbanistici è sviluppata una verifica di fattibilità economica dell’intervento, a partire dalle verifiche presentate dai partecipanti al concorso. L’obiettivo è quello di determinare - per alcune variabili significative (costo delle aree) - quali sono le condizioni di sostenibilità per l’operatore che realizzerà l’intervento.
Riqualificazione urbana e sostenibilità economica: il caso del Waterfront di Levante di Genova
Lombardini Giampiero;Rosasco Paolo
2020-01-01
Abstract
Dopo la stagione dei grandi progetti e della grande manutenzione urbana, terminata con l’evento di Genova Capitale Europea della Cultura dell’ormai lontano 2004, il progetto di riqualificazione urbana del waterfront urbano genovese nel settore di Levante (ossia l’area che congiunge fisicamente l’area dell’Expo con il complesso della Fiera del mare) è il più consistente progetto che interessa l’assetto urbanistico genovese degli ultimi anni. Le complesse vicissitudini legate ad un percorso progettuale altamente complesso (sull’area in questione affacciano funzioni assai differenziate che vanno dall’industria navale all’approdo diportistico, fino appunto ai padiglioni fieristici), configurano uno scenario nel quale si affacciano interessi differenziati e dove l’equilibrio tra costi e benefici è centrale per la riuscita dell’operazione. Il Comune di Genova ha avviato l’iter per la riqualificazione dell’area attraverso un concorso di progettazione per la selezione della migliore proposta da far realizzare ad un soggetto interessato da individuarsi in una successiva selezione pubblica. Gli impatti urbani sul sistema infrastrutturale, sulla dotazione di nuovi spazi pubblici, sulla localizzazione di nuove funzioni “di pregio”, oltre che l’effetto di riqualificazione complessiva a scala urbana andranno ad interessare un’ampia area nella quale i benefici patrimoniali derivanti dell’operazione post progetto saranno indubbiamente rilevanti. L’importo delle finanze pubbliche nell’operazione e la complessità delle scelte progettuali che devono essere compiute impongono un’attenta valutazione non solo della qualità della proposta da realizzare ma anche della sua sostenibilità economico-finanziaria. A fronte di ingenti costi di preparazione dell’area e di infrastrutturazione essa deve garantire adeguati margini di redditività per il soggetto-investitore, pena il fallimento dell’operazione. La valutazione economica assume quindi un ruolo strategico nella individuazione della migliore soluzione progettuale. Il presente contributo tratta del caso studio del progetto di riqualificazione urbana dell’area dell’ex Fiera di Genova avviato dal Comune di Genova nel 2016 mediante un concorso di progettazione denominato “BluePrint”. Oltre all’analisi degli aspetti urbanistici è sviluppata una verifica di fattibilità economica dell’intervento, a partire dalle verifiche presentate dai partecipanti al concorso. L’obiettivo è quello di determinare - per alcune variabili significative (costo delle aree) - quali sono le condizioni di sostenibilità per l’operatore che realizzerà l’intervento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.