L’articolo si propone come un contributo alle ricerche sul fumetto e sulle sue regole e codifiche, mostrando che in area tedescofona i fumetti (con balloon) prima degli anni ’50 non sono un fenomeno marginale. Dopo una breve rassegna delle riviste che negli anni Trenta pubblicano fumetti con nuvolette, l’analisi si concentra sulla serie Familie Pieps (rivista per ragazzi Papagei, 1935–1940), come esempio avanzato di “testo semioticamente complesso”, in cui è evidente la ricerca di sinergia tra disegno e testo (dei balloon, delle vignette e delle didascalie). Particolare attenzione è stata dedicata all’individuazione e all’analisi di ‘forme brevi’ come analessi ed ellissi, nonché al loro rapporto con l’imitazione di tratti del parlato (come ‘lingua della vicinanza’) e al condizionamento diatecnico della dimensione della nuvoletta. Da rilevare anche la registrazione di rumori, suoni o variazioni prosodiche, che nella medesima vignetta può essere veicolata dalla didascalia, dal balloon e dal ‘parlato-disegnato’ come ideofono.

Parlato-scritto e parlato-disegnato in fumetti di area tedescofona degli anni trenta: la serie Familie Pieps

LEONARDI, SIMONA;
2016-01-01

Abstract

L’articolo si propone come un contributo alle ricerche sul fumetto e sulle sue regole e codifiche, mostrando che in area tedescofona i fumetti (con balloon) prima degli anni ’50 non sono un fenomeno marginale. Dopo una breve rassegna delle riviste che negli anni Trenta pubblicano fumetti con nuvolette, l’analisi si concentra sulla serie Familie Pieps (rivista per ragazzi Papagei, 1935–1940), come esempio avanzato di “testo semioticamente complesso”, in cui è evidente la ricerca di sinergia tra disegno e testo (dei balloon, delle vignette e delle didascalie). Particolare attenzione è stata dedicata all’individuazione e all’analisi di ‘forme brevi’ come analessi ed ellissi, nonché al loro rapporto con l’imitazione di tratti del parlato (come ‘lingua della vicinanza’) e al condizionamento diatecnico della dimensione della nuvoletta. Da rilevare anche la registrazione di rumori, suoni o variazioni prosodiche, che nella medesima vignetta può essere veicolata dalla didascalia, dal balloon e dal ‘parlato-disegnato’ come ideofono.
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